trekking e la bauxite di poggiardo

 Il B&B Guest House Tana del Riccio è vicino uno splendido percorso di trekking in Salento, nel museo a cielo aperto di Vaste, il Parco dei Guerrieri. Un’area affascinante dal punto di vista archeologico ma anche geologico, piena di sorprese, dove i nostri ospiti piu’ sportivi amano anche correre o andare in bicicletta. E’ ad appena 200 metri dal bed and breakfast.

Vi suggeriamo un percorso di 13 km di trekking nel museo a cielo aperto del Parco dei Guerrieri, con partenza e ritorno dalla Cripta dei Santi Stefani, altro fiore all’occhiello del locale sistema museale, un ipogeo a pianta basilare a tre navate scavato nella roccia tufacea con scene pittoriche bizantine di bellezza clamorosa. Santo Stefano vi e’ ritratto due volte ed ecco spiegato il nome della cripta, inserita peraltro in un contesto che recenti scavi hanno dimostrato essere di interesse archeologico significativo. E’ infatti emersa una Chiesa paleocristiana del V sec. D.C. e la stratificazione del luogo suggerisce che sia stata attiva per alcuni secoli, probabilmente fino all’anno mille, prima di decadere e venire abbandonata

La Tana del Riccio ha   4 CAMERE MATRIMONIALI –  RECENSiONI TRIPADVISOR: 100% TOP   Cucina di uso comune. VEDI TUTTE LE OFFERTE del BeB  Contattateci…. info@guesthousesalento.com Tel.327 1407935 – DISTANZE dal MARE del BeB Tana del Riccio:  Castro Marina, Porto Miggiano, Santa Cesarea Terme sono tutte nel raggio di 3-5 km, l’Insenatura di Acquaviva è a 7 km cioe’ 15 minuti di auto dalla Tana del Riccio, in 15′ si raggiunge Marittima di Diso e in 20′ si e’ a Porto Badisco, in 25′ sulle spiagge di Otranto e gli Alimini, ma anche a Lecce.  Per Gallipoli, Porto Cesareo, le Maldive del Salento a Marina di Pescoluse sulla costa ionica, bastano 45′ di auto.

 

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I circa 20 ettari del Parco Archeologico che potete esplorare trekking, o jojjing….o ciclocrossing…. raccontano la storia del grande insediamento messapico esistente nella antica Baxta (Vaste) nel VI sec. A.C. Di fatto una capitale che conobbe periodo molto fortunati anche se di quei fasti restano poche tracce, distrutte anche dagli aratri dei contadini, il cui lavoro sarà ben evidente in molti tratti del percorso che si snoda tra alberi d’ulivo secolari, piccole pinete e boschi di querce, un tempo parte del paesaggio tipico salentino e oggi molto raro da incontrare.

 

 

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